E’ stato ascoltato nella caserma dei
carabinieri Gian Michele Angheleddu, il paziente oncologico di
51 anni, di Fonni, invitato ad andare fuori Sardegna per le cure
radioterapiche a causa delle liste d’attesa lunghe sei mesi alla
Asl di Nuoro. Con lui sono state sentite la moglie Lina Cadau e
le due assistenti sociali che avevano segnalato pubblicamente il
caso. Da qui la denuncia contro ignoti per danno di immagine
presentata dalla Asl e dall’assessore regionale della Sanità
Carlo Doria alla procura di Nuoro.
“Non c’stato nessun invito ad andare fuori, c’è stato solo un
problema organizzativo”, aveva spiegato il manager della Asl
Paolo Cannas incontrando i giornalisti e archiviando la vicenda
come un maliteso. Si tratta del primo atto dell’inchiesta della
Procura, racconta su Facebook la moglie del paziente. “Non si
poteva più stare in silenzio, è arrivato il momento di scuotere
le coscienze – scrive la donna – però non vogliono che si alzi
la voce e chi lo fa viene convocato in caserma. Il dottor Cannas
è venuto ‘in pace’ a casa nostra ma il giorno dopo, noi e le
assistenti sociali siamo stati convocati dalla Procura,
formalmente in qualità di testimoni informati sui fatti. Ignoti
che in realtà ‘tanto ignoti non sono’. Hanno avuto il coraggio
di scaricare le responsabilità delle gravi problematiche in cui
versa non solo l’Asl 3 ma la sanità sarda, su un singolo medico
che è stato attento e scrupoloso nei nostri confronti.
Valuteremo pertanto come tutelarci anche noi”.
La coppia insieme a tutta la comunità di Fonni e alcune
associazioni che si occupano dei malati sul territorio hanno
promosso per il 19 settembre in paese un sit-in a partire dalle
18 per il diritto alla salute. “Noi non molliamo- ha concluso la
donna – vi aspettiamo numerosi”, esorta la moglie del paziente.
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