Sarà una Fondazione a gestire le
tratte turistiche del Trenino verde storico della Sardegna, le
vecchie locomotive – alcune anche a vapore – che attraversano
alcuni dei paesaggi più suggestivi dell’interno dell’Isola. La
sua costituzione è prevista nell’articolo del collegato alla
manovra finanziaria, ancora in discussione nell’Aula del
Consiglio regionale, appena approvato a maggioranza.
La Fondazione, secondo il testo nascerà in seno all’Arst, che
già gestisce le tratte, “al fine di tutelare, recuperare,
valorizzare, riutilizzare e promuovere, a scopo turistico,
culturale e di promozione delle zone interne, la rete
infrastrutturale ferroviaria”.
La Fondazione, senza fini di lucro e senza la possibilità di
distribuire gli utili, agirà “attraverso la realizzazione di un
sistema di gestione efficiente e partecipato, condiviso dagli
enti locali, come parte attiva del processo di elaborazione e
definizione del piano delle politiche e degli interventi legati
alla tutela e al riutilizzo del patrimonio ferroviario storico
regionale”. La Fondazione avrà sede a Sassari e avrà un
presidente, la giunta esecutiva, l’assemblea di partecipazione e
il revisore dei conti.
Due i punti contestati dall’opposizione e in particolare dal
consigliere del Pd Salvatore Corrias, contrario prima di tutto
a che la Fondazione nasca nell’ambito dell’Arst “che si occupa
di trasporti, mentre questa è una tratta turistica”.
Corrias ha anche insistito sui soggetti che dovrebbero essere
coinvolti, a suo parere, e definiti nella Fondazione: i Comuni
su cui insistono le quattro tratte storiche, le Province attuali
e costituende, ma anche tutti gli operatori turistici dei
territori coinvolti. L’assessore dei Trasporti Antonio Moro ha
assicurato che, pur non essendo elencati in legge, tutti gli
enti saranno coinvolti.
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