Si fermano i lavori di restauro così come le opere di decoro. Le erbacce soffocano il Ponte Romano, il monumento di pregio a Porto Torres, tra i più importanti della Sardegna per il suo stato di conservazione.
Difficile poterlo ammirare nella sua bellezza, l’erba è cresciuta tra gli interstizi, tra i basoli e i ciottoli che ne costituiscono la pavimentazione. I turisti, italiani e stranieri che, in questi giorni, si sono recati a visitare l’opera a sette arcate, sono rimasti delusi. Ai lati del camminamento spuntano cespugli di vegetazione, una totale assenza di manutenzione, una trascuratezza come accade alle cose più belle e preziose.
In questo caso si parla di un monumento, uno dei simboli della città, una ricchezza inestimabile, attorno al quale ruotano tanti discorsi sulla accoglienza ai turisti, parole al vento sulla conservazione di un patrimonio archelogico che è necessario preservare come un prezioso gioiello. Nei mesi scorsi sono stati sospesi i lavori di restauro e consolidamento della struttura affidati al segretariato regionale del Mibact, cantieri che riprenderanno a ottobre, a seguito dell’assegnazione dell’appalto all’impresa napoletana Archeo&Restauri, la quale dovrà occuparsi dei lavori sul ponte Romano, un’opere suggestiva sul Rio Mannu. La società si è aggiudicata la gara che prevedeva un importo complessivo di 2 milioni e 39mila euro.
Su quell’aria insistono progetti di valorizzazione legati al Pit Fluviale, l’intervento di difesa idraulica dalle inondazioni del fiume, ma è soprattutto una delle zone di possibile sviluppo economico della città.
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