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I seminterrati saranno abitabili, passa la norma in Consiglio

In Sardegna sarà possibile il
recupero dei seminterrati a uso residenziale, direzionale e
commerciale, a condizione che abbiano un’altezza minima di 2,40
metri. Lo stabilisce l’articolo 21.12 del Collegato alla manovra
finanziaria approvato a maggioranza dal Consiglio regionale. La
norma, ampiamente contestata dalla minoranza in diversi
interventi, riguarda anche i piani pilotis per i quali è ammesso
il riuso “solamente se esteso all’intero piano e purchè siano
comunque rispettate le superfici minime destinate a parcheggio”.

   
Il provvedimento prevede, però, che il recupero ai fini
abitativi di queste tipologie sia “vietato nelle aree dichiarate
di pericolosità idraulica e da frana, elevata o molto elevata”.

   
Forti le polemiche che proseguiranno certamente anche fuori dal
palazzo di via Roma.

   
A sottolineare “l’assurdità di consentire alle persone di
vivere nei seminterrati ed essere esposti al rischio di eventi
tragici come quelli già accaduti in passato”, è stata tra le
altre Maria Laura Orrù, consigliera di Avs. “Nel 2023 si
dovrebbero fare ragionamenti diversi anche alla luce dei
cambiamenti climatici in corso che non consentono di essere
sicuri di quali aree siano effettivamente a rischio – ha
ammonito in Aula durante il dibattito – considerato anche che di
solito chi vive in questo tipo di abitazioni spesso sono le
fasce più in difficoltà della popolazione”.

   
Per l’opposizione, ancora, “la contraddizione della giunta è
palese se si considera l’aspetto turistico”, spiega Francesco
Agus, capogruppo dei Progressisti. “Da un lato volete far
credere di favorire un turismo alto spendente con la
riqualificazione degli hotel di lusso sul mare, ma poi – attacca
– in totale contraddizione riconoscete l’abitabilità ai
seminterrati, quelli che puntualmente ogni estate vengono
affittati, spesso in nero ai turisti”. Per Agus quindi, con
questa norma si favorisce “proprio quella forma di turismo
‘straccione’ che voi dite di non volere”. Rincara la dose
Massimo Zedda che elenca gli annunci turistici sui portali in
cui si affittano i seminterrati in Sardegna per le vacanze.

   
A difendere il provvedimento Michele Cossa, Riformatori: “In
questa norma non si parla di turismo – chiarisce – l’utilizzo
dei seminterrati a uso residenziale ha l’obiettivo di limitare
il consumo del suolo e di favorire la messa in opera di
interventi tecnologici per il contenimento dei consumi
energetici”. Cossa ha ricordato anche il divieto tassativo
contenuto nella norma per le aree a rischio idrogeologico
elevato.

   
Tra i requisiti per l’abitabilità dettagliati nel testo anche
“la superficie delle pareti perimetrali comprese al di sopra
della linea di terra” che deve essere “superiore al 50 per cento
della superficie totale delle stesse pareti perimetrali” e il
limite delle aperture per la ventilazione naturale “non
inferiori a 1/8 della superficie utile”, oppure “la previsione
di un impianto di ventilazione meccanica per un ricambio
d’aria”. Devono poi essere garantiti “adeguati livelli di
illuminazione, raggiungibili anche mediante sistemi
artificiali”. Oltre ai seminterrati e pilotis la norma riguarda
anche porticati e piani rialzati.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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