Potrebbe essere convocata per la
prossima settimana, il 28 o 29 agosto, la seconda riunione del
ribattezzato tavolo di Molentargius in cui i partiti del
centrosinistra, con il M5s e in totale una ventina tra movimenti
e associazioni, devono trovare la quadra per un programma e un
nome condiviso da candidare alle Regionali del 2024. “Entro
agosto, al più tardi la prima settimana di settembre ci
rivedremo”, ribadiscono dal Pd, rispondendo ai malumori per la
lunga pausa delle trattative, il primo vertice risale al 7
luglio.
Due mesi particolari, spiegano dalla direzione dei dem, tra
lavori nell’Aula del Consiglio regionale a intermittenza e le
vacanze. E c’è chi ammette, a microfoni spenti, che ci si
sarebbe potuti muovere più in fretta. Pausa estiva attendista,
si guarda anche a quello che succede dall’altra parte del campo.
Nulla di stabilito nel centrosinistra nemmeno sul fronte
primarie, non gradite ufficialmente, ma evocate anche come
ultima spiaggia.
Intanto si attende la convocazione della seduta dell’Aula che
dovrà riprendere dall’Urbanistica l’esame del collegato. Dopo
l’approvazione in commissione dell’emendamento sugli aumenti
volumetrici per gli hotel anche nella fascia dei 300 metri dal
mare, si preannuncia un dibattito serrato.
Ed è proprio sull’urbanistica che si concentreranno le prime
tre richieste programmatiche che saranno portate al prossimo
tavolo dalla nuova forza in campo. È Sard (Sardi in Europa), che
in una nota mette nero su bianco i punti sui quali chiede la
condivisione degli alleati: “Una legge urbanistica che non
prescinda dalla copianificazione tra gli enti locali e la
Regione, una legge che istituisca e renda immediatamente
operativo il registro dei tumori e infine l’avvio del percorso
per la macroregione europea del Mediterraneo con la Sicilia, la
Corsica, la Catalogna e le isole minori”.
“Al di là dei nomi dei possibili candidati alla presidenza,
che sono importanti ma non necessari in questo momento –
scrivono il presidente Emanuele Armeni e il portavoce Enzo
Cugusi -, il nostro sforzo è indirizzato alla costruzione dei
contenuti politici per l’autogoverno della Sardegna. Auspichiamo
che tutte le sigle facciano altrettanto, in un confronto che non
può mancare se vogliamo richiamare alle urne quanti credono che
la politica non sia più una cosa seria”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
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