Dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma
La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha confermato la condanna a 23 anni per Rassoul Bissoultanov, il cittadino ceceno accusato dell’omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne toscano morto nel corso di un pestaggio a Lloret de Mar in Spagna, nell’agosto 2017.
Padre, questa giustizia non ci rappresenta Non avere riconosciuto le aggravanti “non è un buon segnale per un ragazzo ucciso in quel modo: non è un buon precedente. Noi ce l’abbiamo messa tutta per Niccolò, ma purtroppo non siamo riusciti e non riusciamo a dargli quel minimo di giustizia che si meriterebbe. Evidentemente c’è qualcosa che non va in questa giustizia soprattutto spagnola ma anche italiana, così poco sensibile e che non ci rappresenta”. Così Luigi Ciatti, padre di Niccolò, ha commentato visibilmente commosso la sentenza di appello a Roma che ha confermato i 23 anni di carcere per il cittadino ceceno Rassoul Bissoultanov.
“Evidentemente c’è qualcosa che non va in questa giustizia – ha aggiunto il padre di Ciatti -, soprattutto spagnola ma anche italiana, così poco sensibile e che non ci rappresenta. Chi commette certi crimini deve pagare e non scordiamoci che l’imputato, oramai riconosciuto colpevole, è libero perché fuggito e nessuno lo cerca. Continua la sua vita, mentre a Niccolò gliel’ha tolta: andiamo avanti ma ci rendiamo conto che non esiste una giustizia terrena che possa aiutarci a superare quanto accaduto. Ora aspettiamo di raggiungere il nostro Niccolò”, ha concluso tra le lacrime.
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