in

Gli effetti benefici del progetto Menawara in Palestina, Giordania e Tunisia

La sigla MENAWARA è l’acronimo di “Non-conventionAl WAter Re-use in Agriculture in MEditerranean countries”, vale a dire Riutilizzo di acque non convenzionali in agricoltura nei Paesi Mediterranei. Ieri nel Dipartimento di Agraria sono stati presentati i risultati finali del progetto coordinato dal Nucleo Ricerca sulla Desertificazione dell’Università degli Studi di Sassari e finanziato con quasi 3 milioni di fondi europei dal programma di cooperazione transfrontaliero ENI CBC MED 2014-2020.

Il progetto ha coinvolto 6 partner provenienti dall’Italia, Spagna, Palestina, Giordania e Tunisia.

Tra gli interventi più significativi la riabilitazione di un impianto di depurazione di acque reflue in un villaggio del nord della Palestina dove una neo costituita associazione di agricoltori, la “Water User Association”, nata grazie al progetto e con l’ausilio di modelli partecipativi, può irrigare decine di ettari di coltivazioni arboree e di frutta, sostenendo così l’attività agricola della zona.

In Giordania, l’istituto nazionale di ricerca in agricoltura ha realizzato impianti di trattamento delle acque reflue per irrigare colture foraggere, sperimentando nel contempo forme di irrigazione per individuare la più efficace per il tipo di coltura. 

In Tunisia il progetto Menawara ha finanziato la realizzazione di impianti di trattamento terziario dell’acqua presso alcuni importanti depuratori con l’obiettivo di sperimentare l’irrigazione di colture molto diffuse tra cui, ad esempio l’ulivo.

La presenza dei centri di ricerca europei ha consentito di favorire la progettazione degli impianti realizzati ed il supporto nelle attività di monitoraggio, analisi delle acque e dei terreni e diffusione dell’approccio partecipativo tra le comunità locali.

Inoltre il partner spagnolo e quello italiano (il Nucleo Ricerca Desertificazione dell’università di Sassari) hanno realizzato degli impianti sperimentali sempre nell’ambito del trattamento delle acque, in particolare NRD – UNISS in Sardegna e precisamente ad Arborea ha realizzato un innovativo impianto forestale di infiltrazione per contribuire a ridurre e mitigare l’inquinamento da nitrati con l’obiettivo di trovare una delle possibili soluzioni replicabili su vasta scala per risolvere l’annoso problema della diffusione di nitrati nella falda acquifera. 

In Andalusia, grazie a Menawara, una stagione disastrosa per la coltivazione degli ulivi si è trasformata in un successo eccezionale grazie all’utilizzo di acque reflue trattate per l’irrigazione degli uliveti in una delle regioni mediterranee più colpite dalla siccità.

Tra gli obiettivi del progetto internazionale anche la promozione del ruolo delle donne nel Mediterraneo, elemento chiave per la stabilizzazione dei territori e per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile, e uno degli elementi fondamentali del progetto Menawara.

© Riproduzione riservata

Leggi l’articolo su: L’Unione Sarda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Borutta, 700mila euro per il campo sportivo

“Missione Drag” arriva alla 5° edizione