Secondo Orrù «è impossibile che un vettore si accolli il costo di una rotta a fronte della mancanza di un quadro chiaro sulla reale portata di passeggeri interessati, e non può essere il povero incentivo del 6,4% previsto dalla Regione a convincere un vettore a operare secondo gli obblighi previsti dalla Proposta di legge». E conclude: «Le risorse che si intendono allocare sono insufficienti, il progetto di continuità è inconsistente e privo dei corposi studi a monte che la complessità del tema richiederebbe». Anche i sindacati sono polemici sul fronte aerei e non risparmiano la Regione. «Quanto riportano le cronache – tra voli cancellati, mancanza di collegamenti in continuità territoriale, impennata immotivata delle tariffe aeree – conferma ciò che diciamo da tempo: ci vogliono regole più stringenti nei bandi di gara e una vigilanza maggiore da parte della Regione» afferma il segretario generale della Fit Cisl, Ignazio Lai.
«È palese che le compagnie aeree, per fare profitto, aggirano gli accordi. È necessari intervenire sui bandi di gara, ponendo un limite alla tariffa massima e aumentare il servizio con più aerei, soprattutto nel periodo estivo. In molti rinunciano a venire in Sardegna perché non trovano posto, ma perché per il servizio aereo non è possibile fare ciò che è la norma nel Trasporto Pubblico Locale o nel servizio su rotaia, dove le aziende prevedono mezzi in più in determinate occasioni e periodi?». «Probabilmente – secondo Lai – perché le compagnie che si aggiudicano il servizio hanno cinque aerei e per giunta vecchi? La Regione – conclude il segretario – deve essere intransigente nel garantire un servizio maggiore e con tariffe che non superino una soglia massima e vigilare sulla qualità erogata dai vettori».
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