Si è conclusa senza l’annuncio di uno stato di emergenza la riunione della cellula di crisi all’Eliseo, attorno al presidente Emmanuel Macron. Il presidente ha definito la sommossa “un’inaccettabile strumentalizzazione della morte di un adolescente” ed ha annunciato un maggior dispiegamento di forze dell’ordine nelle strade “per contenere le violenze”.
Macron ha poi lanciato una appello “alla responsabilità a tutti i genitori, ai padri e alle madri di famiglia”. Il capo dello Stato ha ricordato che “un terzo dei fermati della notte scorsa sono dei giovani, o anche giovanissimi. E’ responsabilità dei genitori tenerli in casa“.
Il presidente francese ha poi bacchettato i social affermando che “svolgono un ruolo considerevole nei movimenti degli ultimi giorni”. E cita TikTok e Snapchat, dove “sono stati organizzati raduni violenti”. “Prenderemo nelle prossime ore – ha aggiunto – diverse disposizioni” per organizzare “il ritiro dei contenuti più a rischio” collegati alle piattaforme e per “avere l’identità di chi utilizza i social per lanciare appelli al disordine o esacerbare la violenza”.
Emmanuel Macron aveva lasciato il Consiglio europeo per fare rientro a Parigi, per presiedere una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale convocata dopo la terza notte di violenze in Francia a seguito della morte del diciassettenne Nahel, ucciso a Nanterre da un poliziotto.
Bus e tram fermi alle 21 nell’Ile-de-France fino a nuovo ordine Le corse di tutti gli autobus e tram saranno interrotte al più tardi alle 21:00 “ogni sera fino a nuovo avviso” nella Ile-de-France, la regione di Parigi epicentro dei disordini in corso nel Paese. Lo ha comunicato l’autorità locale responsabile per l’organizzazione dei trasporti, Idmf, spiegando che si tratta di una misura presa “per la sicurezza di agenti e viaggiatori”.
Lo stato d’emergenza non è più escluso L’opzione di instaurare lo stato d’emergenza in Francia per la rivolta delle banlieue non è più esclusa. Interrogata sul tema, la premier Elisabeth Borne ha detto questa mattina che “tutte le ipotesi” vengono prese in esame per ripristinare “l’ordine repubblicano”.
Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha chiesto oggi ai prefetti di fermare gli autobus e i tram in tutta la Francia a partire dalle 21, dopo 3 notti di violenze urbane nel paese per la morte del giovane Nahel. Il ministro ha chiesto ai prefetti di “adottare sistematicamente provvedimenti di divieto di vendita e trasporto” di razzi e materiale pirotecnico, bidoni di benzina, acidi e prodotti infiammabili e chimici.
Salgono a 875 i fermi nella notte La polizia francese ha fermato 875 persone nella notte appena trascorsa in seguito ai disordini in tutto il Paese. Circa la metà dei fermi è stata effettuata nella regione di Parigi, riferisce il ministero dell’Interno. Si contano 492 edifici danneggiati, 2.000 veicoli dati alle fiamme e 3.880 roghi, stando alle cifre diffuse dal presidente Emmanuel Macron aprendo la riunione della cellula di crisi interministeriale in corso all’Eliseo.
L’Onu chiede alla Francia di affrontare “seriamente i gravi problemi di razzismo e discriminazione sociale all’interno delle forze dell’ordine”. Lo ha dichiarato Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, in una conferenza stampa a Ginevra, in merito alla morte dell’adolescente di Nanterre per mano della polizia.
La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, terrà una riunione dell’unità della città alle 09:00, stando a Le Parisien citato dalla Bbc. La capitale francese è stata duramente colpita dai saccheggi e dai disordini della scorsa notte e stamattina si registrano interruzioni nei trasporti pubblici.
Macron presiederà una nuova riunione dell’unità di crisi interministeriale alle 13:00 a Parigi, per la seconda volta in due giorni, dopo una terza notte di violenze in Francia a seguito della morte di un adolescente ucciso da un agente di polizia,. Lo ha annunciato l’Eliseo. Il capo dello Stato, che è da ieri a Bruxelles per un vertice europeo, potrebbe quindi dover accorciare la sua presenza e rientrare prima se i lavori nella capitale delle istituzioni europee non saranno chiusi in tempo. Dovrebbe tenere una conferenza stampa prima di lasciare il Consiglio Ue.
Disordini anche nel centro di Parigi sull’onda delle proteste per la morte di Nahel, il giovane ucciso da un poliziotto a Nanterre. Almeno un centinaio di persone con il volto coperto da passamontagna hanno saccheggiato stasera i negozi del centro commerciale di Les Halles, nel cento della capitale. Gravi danni sono stati registrati soprattutto nel negozio di Nike. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che “istruzioni sistematiche di intervento sono state impartite alle forze dell’ordine, che hanno già effettuato più di 100 fermi”.
Il poliziotto che due giorni fa ha ucciso con un colpo della sua arma di servizio il diciassettenne Nahel, a Nanterre, “è devastato” e chiede “perdono alla famiglia” del giovane. Lo ha detto a BFM TV l’avvocato dell’agente ora incarcerato, Laurent-Franck Lienard. “Lui – ha aggiunto il legale – non si alza la mattina per ammazzare la gente. Non voleva uccidere”.
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