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Saras: la controllata Sarlux acquisisce ramo d’azienda Sartec

Geraldo (Ugl): ‘100 lavoratori con contratto nazionale energia’

E’ stato raggiunto l’accordo per l’acquisizione del ramo d’azienda Sartec srl da parte della Sarlux srl, entrambe società del gruppo Saras, con sede principale a Sarroch, sulla costa sud occidentale della Sardegna, dove sorge la raffineria della famiglia Moratti, che è tra le più grandi d’Europa.

Nel darne notizia, esprimendo soddisfazione, il segretario provinciale della Ugl chimici di Cagliari, Andrea Geraldo, spiega che grazie a questa operazione “100 lavoratori con contratto metalmeccanico passeranno in Sarlux acquisendo il contratto nazionale di lavoro del settore energia, generosamente più favorevole – precisa – rispetto a quello di provenienza”.

Non solo: il dirigente della sigla annuncia che “ci sarà anche un’armonizzazione della contrattazione di secondo livello che porterà benefici economici a questi lavoratori per una media di 12mila euro annui”. L’accordo è stato sottoscritto in Confindustria con un confronto online tra i vertici delle aziende del gruppo Saras e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Il passaggio al nuoco contratto di lavoro scatterà l’1 luglio prossimo: Sartec e Sarlux avrebbero voluto posticipare la procedura all’1 luglio 2024, ma le sigle hanno convinto il management ad accorciare i tempi.

Si tratta, sottolinea Geraldo, “di un’importante manovra economica, richiesta dalle organizzazioni sindacali e voluta dal management aziendale, che avrà sì un costo in termini di organizzazione del lavoro, ma avrà soprattutto dei risvolti positivi sul territorio in quanto 100 famiglie aumenteranno il loro potere salariale e questo non può che essere un beneficio per tutti, a partire dal territorio che ospita questi lavoratori”.

“E’ anche un’imponente operazione strategica – aggiunge il segretario dell’Ugl chimici – in quanto questa acquisizione mira ad incrementare i livelli di efficienza e sinergia già presenti tra i lavoratori, che avranno obiettivi comuni di produzione ed efficienza in modo da affrontare prontamente le sfide che la raffineria si prepara a vivere a causa delle incertezze di mercato e della sempre più pressante transizione energetica”.
    
   

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