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Cospito: dalla Procura generale parere negativo ai domiciliari

La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni e il sostituto pg Nicola Balice hanno dato parere negativo alla richiesta di differimento pena, con detenzione domiciliare, presentata da Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis da oltre 5 mesi. Dopo l’udienza che si è tenuta stamani all’ospedale San Paolo di Milano, i giudici della sorveglianza avranno cinque giorni di tempo per decidere sull’istanza.

Per la Procura generale, quindi, Cospito deve rimanere in stato di detenzione carceraria. Si trova da alcune settimane nel reparto di medicina penitenziaria del San Paolo, dove può essere monitorato costantemente date le sue condizioni. Di recente ha avuto un problema cardiaco, anche se la situazione resta stabile ma sempre con rischi di aggravamento. L’anarchico non assume più nemmeno gli integratori, che in questi mesi ha assunto ad intermittenza. Solo acqua con sale o zucchero. I giudici si sono riservati al termine dell’udienza in ospedale. Hanno tempo cinque giorni per decidere dopo la camera di consiglio.

Alfredo Cospito, davanti ai giudici della Sorveglianza ha detto che sarebbe “disposto a recedere dallo sciopero della fame purché il tribunale di Sorveglianza liberasse altri detenuti attualmente sottoposti al 41 bis, persone anziane o malate che vogliono soltanto tornare a casa dopo 30 anni di 41 bis”: lo ha spiegato il legale Flavio Rossi Albertini chiarendo che l’anarchico interromperà lo sciopero della fame anche se otterrà i domiciliari.

Ed è attesa non prima di lunedì la decisione dei giudici della Sorveglianza di Milano sull’istanza di differimento della pena ai domiciliari. Il collegio di cui fanno parte la presidente del Tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa, il magistrato Ornella Anedda e due esperti, ha tempo cinque giorni per sciogliere la riserva.

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