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Francia: il governo resta in carica, scontri vicino al Parlamento

Non ha raccolto i 287 voti necessari per far cadere il governo francese la mozione di sfiducia “transpartisan” del partito indipendente LIOT, votata da tutte le opposizioni al governo Borne dopo la riforma delle pensioni. Sono mancati 9 voti per la sfiducia che è stata votata da 278 parlamentari. E’ stata respinta ampiamente anche la seconda mozione di sfiducia contro il governo di Elisabeth Borne, quella presentata dal Rassemblement National di Marine Le Pen. I voti in favore della mozione sono stati 94 sui 287 necessari, 6 in più degli 88 deputati del partito.

Gruppi di manifestanti stanno affluendo, dopo il “salvataggio” del governo di Elisabeth Borne dalla sfiducia per soli 9 voti in Assemblée Nationale, nei pressi della zona di Invalides. Altri arrivano verso Concorde. All’altezza di Place Vauban, non lontano dalla zona di Palais Bourbon (l’Assemblée Nationale), alcuni cassonetti sono già stati dati alle fiamme. La polizia è schierata da questa mattina fra Concorde e Champs-Elysées, che restano vietati agli assembramenti, e la zona di Invalides. Primi scontri nei pressi dell’Assemblée Nationale fra i manifestanti arrivati per protestare contro la mancata sfiducia al governo per soli 9 voti. Oggetti sono stati lanciati da parte dei manifestanti contro la polizia che aveva dato ordine di dispersione della manifestazione, non autorizzata. In risposta, diverse cariche e lancio di lacrimogeni. La situazione nella capitale francese si presenta molto tesa.

“Quello che non è stato possibile raggiungere con un normale voto parlamentare, lo dobbiamo ottenere con le proteste, gli scioperi, le manifestazioni”: lo ha detto, ai microfoni di BFM TV, il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon. “Adesso è ora di passare a una sfiducia popolare”, ha aggiunto il leader della sinistra radicale.

La premier francese Elisabeth Borne si è detta “determinata a continuare a portare avanti le trasformazioni necessarie” alla Francia, dopo l’adozione della contestata riforma delle pensioni. “Sono determinata a continuare a portare avanti le trasformazioni necessarie al nostro Paese con i miei ministri e a consacrare tutta la mia energia a rispondere alle attese dei nostri concittadini”, ha dichiarato la prima ministra alla France Presse, poco prima di recarsi all’Eliseo dal presidente Emmanuel Macron.

 

La premier francese, Elisabeth Borne, è giunta questa sera all’Eliseo dal presidente Emmanuel Macron, dopo la definitiva adozione della contestata riforma delle pensioni. Secondo quanto riferito dall’Eliseo, Macron ha convocato la premier anche domani mattina insieme ai leader della maggioranza per fare il punto della situazione. Il presidente francese, Emmanuel Macron, riceverà domani sera i parlamentari della maggioranza: è quanto afferma l’Eliseo dopo l’adozione della contestata riforma previdenziale che prevede l’innalzamento progressivo dell’età pensionistica da 62 a 64 anni. 

Marine Le Pen ritiene che la premier francese Elisabeth Borne “debba lasciare” il suo incarico, o “il presidente (Emmanuel Macron) deve farla dimettere”. Per la capogruppo del Rassemblement National ed ex candidata alle presidenziali, il voto espresso oggi all’Assemblea Nazionale – che ha visto la mancata adozione della mozione di censura (sfiducia) contro il governo per soli 9 voti – è “una sanzione chiara e di fondo sulla composizione del governo”. “C’è quello che dice il risultato aritmetico ma c’è anche quello che questo risultato dice politicamente”.

 

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Ansa

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