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Anoressia e bulimia, 100 pazienti curati a Sassari: «Malattia subdola, ma si può guarire»

«Sono patologie subdole di cui le persone non hanno assolutamente consapevolezza». Così Antonella Amadori, referente per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione del Dipartimento salute mentale dell’Asl di Sassari, riflette sul fenomeno in crescita di anoressia, bulimia e binge eating.

Lo fa nella giornata di ieri del Fiocchetto Lilla, dedicata dal governo ai disturbi del comportamento alimentare. 

«È una malattia che si manifesta sempre più precocemente, anche nei bambini dai 10 ai 12 anni, ma la fascia più colpita è quella adolescenziale». Dove non mancano però presenze più mature che magari convivono con il disturbo da più di vent’anni.

Sono circa 100 i pazienti curati in città, insieme alle loro famiglie, dalla struttura, aperta dal 2021, in linea con le medie nazionali che tracciano un bilancio di otto persone su centomila per l’anoressia e di nove per la bulimia.

«Ma si tratta solo della punta dell’iceberg, per questo è importante sensibilizzare sul’argomento». Patologie che colpiscono soprattutto le ragazze, anche se negli ultimi tempi sta aumentando, nella misura del 10 %, pure la componente maschile.

Ma cosa provoca il disturbo? «La cause – spiega la dottoressa – possono essere diverse, sociali, culturali, familiari e anche genetiche». In questo senso è fondamentale rapportarsi con il team dalle competenze eterogenee, composto da psicologi, neuropsichiatri, biologi, nutrizionisti dell’Asl. «Serve tempo per farcela – conclude Amadori – ma posso assicurare che da anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata si può guarire completamente».

© Riproduzione riservata

Leggi l’articolo su: L’Unione Sarda

L'Unione Sarda

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