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Scoppi davanti a Bancali, altro che anarchici: era solo un’amante “esplosiva”

È il cuore a far scoppiare i petardi davanti a Bancali, mica gli anarchici.

Ieri alcune forti esplosioni in prossimità del penitenziario sassarese avevano fatto pensare a una protesta in differita per Alfredo Cospito, l’anarchico da due settimane trasferito dalla casa circondariale “Giovanni Bacchiddu” nel carcere milanese di Opera.

Ma la verità che si fa strada è ben lontana da rivendicazioni contro il 41 bis, il carcere ostativo e il ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Per afferrarla bisogna guardare il calendario, in particolare la data simbolo di tutti gli innamorati, il 14 febbraio, San Valentino. E così, sul muretto vicino al bivio che porta alla prigione, sarebbero deflagrati soltanto dei sentimenti in forma di mortaretti, una dichiarazione d’amore esplosiva da parte, si presume, di una donna nei confronti di un detenuto o forse viceversa.

Una coda rumorosa a un incontro avvenuto magari il giorno stesso, o in quelli precedenti, a sigillo di una passione ostacolata dalle mura e dalle sbarre carcerarie e che non ha temuto nemmeno il freddo della notte invernale. Se fosse andata così, e data per certa l’esclusione della pista anarchica, rientrerebbe l’allarme sorto ieri, con l’intervento degli uomini della Digos, e gli accertamenti in zona per scovare eventuali malintenzionati.

Anche se, già da subito, si era scartata l’ipotesi di bombe carta per ripiegare sui ben più ammissibili “botti” da capodanno in ritardo. D’altra parte non si era notato alcun assembramento di persone e la piccola, o il piccolo dinamitardo, si erano subito dileguati nel buio delle campagne circostanti avvolti nel segreto della propria identità. Che, con buona probabilità, rimarrà un mistero perché, al momento, non risulta nessun indagato per questa mozione degli affetti. 

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