āNon nascondiamo la nostra profonda preoccupazione per le sorti di un settore che era giĆ in grande difficoltĆ prima dellāemergenza sanitaria ed economica derivante dal coronavirus. Molti saranno costretti a cessare lāattivitĆ ā, spiega Maria Antonietta DessƬ, responsabile Cna Artistico e Tradizionale Sardegna, che prova a descrivere gli effetti disastrosi del blocco per tutta la filiera.
āLa cancellazione per diversi mesi ancora di cerimonie religiose e civili quali matrimoni, cresime, battesimi, prime comunioni si traduce in un danno enorme per la mancata vendita di oggettistica e accessori alla persona, preziosi compresi, che di solito vengono regalati in queste occasioni ā evidenzia DessƬ -. Molti dei negozi che vendono artigianato sulle coste durante la stagione turistica resteranno questāanno chiusi o nella migliore delle ipotesi avranno un crollo dei fatturati. Stesso destino per i mercatini delle principali localitĆ balneari. Questo significa per le imprese del settore artistico, tipico e tradizionale, un ulteriore crollo dei ricavi, considerato che molte aziende del settore lavorano nei mesi invernali, facendo anche ingenti investimenti in materia prima, quasi esclusivamente per creare un magazzino per la primavera e lāestateā.
Stagione turistica drammatica. Neppure la stagione turistica, che si preannuncia drammatica, rappresenterĆ una boccata dāossigeno per il settore, come avviene ogni anno. I flussi turistici estivi sono infatti tradizionalmente un mercato di riferimento importante per le imprese della gioielleria isolana, per chi produce tappeti, arazzi, oggettistica di legno, di ferro, ceramiche, cestineria e molto altro ancora, sia per i piccoli souvenir, sia per lāartigianato di più alta gamma, sempre o quasi fatto a mano, spesso in pezzo unico. Un mercato che ha sempre contribuito in maniera importante a sostenere una filiera che soffriva giĆ prima dellāarrivo del coronavirus.
āLāemergenza economica si fa sentire, soprattutto in quelle attivitĆ che sono rimaste completamente chiuse, come i laboratori di artigianato artistico, tipico e tradizionale ā sottolinea Peppino Mele, presidente della Cna Artistico e Tradizionale Sardegna -. I telai sono in silenzio, i torni per la ceramica hanno smesso di girare, le macchine da cucire hanno smesso di puntellare, i martelli di forgiare il ferro. Eā silenzio nel settore, un silenzio che prelude un drammaā.
La solidarietà . Non mancano gli episodi di solidarietà . Alcune sartorie hanno parzialmente e solo momentaneamente convertito la propria produzione nella realizzazione di mascherine chirurgiche ad uso comune, al momento fortemente ricercate ma pressoché introvabili. Allo scopo di fornire un servizio alla collettività e guardare in faccia alla crisi senza soccombere, chi faceva attività similari come la produzione di abiti o accessori per la persona, si sta ora dedicando alla realizzazione di accessori naso bocca.
I numeri dellāartigianato artistico in Sardegna. Non ci sono dati ufficiali attendibili sul numero delle imprese del settore in Sardegna e in Italia. Ma da una stima della CNA Artistico e Tradizionale, le aziende del settore sarebbero attualmente la metĆ circa dellāultimo censimento ufficiale fatto dallāente ISOLA nellāanno 2000 e quindi 400 aziende nel complesso (il doppio di quante sono ricomprese nella Vetrina dellāArtigianato Artistico della Regione Sardegna) con una media di addetti pari a 1,5, divise tra gioiellerie e ceramica (i settori più rappresentati) e a cascata cuoio e pelle, lavorazione della pietra, legno e sughero, lavorazione dei metalli non preziosi (compresa la coltelleria), cestineria, tessitura, lavorazione del vetro. Un settore presente soprattutto nei piccoli comuni dove in certi casi si rileva anche una vocazione per una produzione particolare, per esempio Mogoro, Samugheo, Sarule per la tessitura, Oristano ed Assemini per la ceramica, il nuorese per la lavorazione del ferro, San Vero Milis, Flussio, Castelsardo per la cestineria.
āVogliamo scongiurare lāestinzione definitiva di un settore importantissimo, che pur non vantando numeri di primaria importanza dal punto di vista economico, ha una valenza unica in termini di identitĆ , di tradizione, di storia – spiega Peppino Mele -. Lāartigianato artistico, tipico e tradizionale ĆØ il passato e il futuro di questa regione, ma non può sopravvivere in assenza di unāazione forte e decisa a suo sostegno. Oggi più che maiā. Eā questa lāoccasione per fare anche un appello ai consumatori, aggiunge Mele: āacquistate quanto più possibile in Sardegna: ĆØ lāunico modo per sostenere direttamente e indirettamente la nostra economia, a maggior ragione in un momento drammatico come questoā.
Alcune fiere, come quella dellāartigianato di Monaco di Baviera che si sarebbe dovuta tenere a marzo, sono state annullate solo qualche giorno prima dellāapertura. La Sardegna avrebbe dovuto partecipare con una delegazione organizzata e supportata dalla Regione Sardegna (assessorato allāArtigianato). La cancellazione dellāevento ha comportato per le imprese del settore una perdita netta, dovuta alle spese sostenute anticipatamente per il viaggio, il trasporto della merce e lāalloggio in loco degli imprenditori. A questo proposito la CNA chiede allāassessorato un voucher di parziale rimborso delle spese sostenute senza alcun rientro.
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