
Decisione a sorpresa in piena pandemia e le strutture private protestano «Assistiamo tremila disabili, il provvedimento deve essere revocato o sospeso»
«Sono disposizioni che in un momento già drammatico per le vicende che investono la sanità sarda, metteranno in ginocchio anche chi come noi assiste le fasce più deboli delle persone con disabilità – aggiunge Marras –. Tutti i centri privati accreditati hanno manifestato la loro contrarietà e preoccupazione alle istituzioni e all’Ats che, se comprendiamo siano occupate in questo momento a gestire emergenze ben più importanti, hanno comunque trovato il tempo e il modo per operare i tagli e non dare risposte alle nostre richieste».
I centri di riabilitazione, infatti, hanno fatto presente alla Regione, ai Comuni, ai prefetti, ai consiglieri regionali, attraverso lettere e comunicazioni, il disastro che potrebbe avvenire se non si corre ai ripari. Ma il silenzio è totale. Come grande è stata la sorpresa delle strutture che con i fondi decurtati per milioni di euro non potranno organizzare i turni del personale e offrire il servizio che finora avevano assicurato. «Dobbiamo mettere tutti i disabili dentro stanzoni con un “guardiano”? Ma questa è riabilitazione? Dobbiamo lasciare i reparti ad elevato livello assistenziale, che ospitano persone in stato vegetativo, in stato di coma, senza possibilità di coprire i turni, con i medici “tagliati”, così come gli operatori sanitari?», scrivono i direttori generali delle strutture sarde.
La soluzione può essere una sola. O che la Regione «revochi in autotutela le delibere e che i documenti tornino in Commissione della Riabilitazione perché vengano rettificati e completati nei loro elementi tecnici, con il ripristino della normativa precedente su prestazioni e tariffario. Opure che «vista la grave situazione di pandemia causata dal Covid-19, le delibere siano sospese per tutta la durata della crisi sanitaria , rimandando ogni discussione sui contenuti delle Delibere a quando (come tutti speriamo) si supererà l’emergenza». Perché se i centri di riabilitazione recedessero dalla convenzione, come farebbero i disabili? (p.f.)
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