
Dalla Nigeria alla nuova vita: faccio il servizio civile per aiutare chi mi ha aiutato
Orrore che si trasforma in riconoscenza, che Peter sente di dovere nei confronti della sua “nuova” città, Alghero, che l’ha ospitato e accolto. E che dimostra con un gesto, semplice quanto sentito: «Ho deciso di fare il Servizio Civile perché era la via più semplice per dire grazie ad Alghero che mi ha dato una seconda chance di vita. Sono entrato ad Alghero con il progetto Sprar. Non conoscevo nessuno, ero solo ma felice perché la città era tranquilla con me e molto aperta. Solo in un anno ho conosciuto molte persone che mi salutavano e aiutavano. Ho studiato l’italiano e imparato a cucinare la pasta alla carbonara».
«Mi sono reso conto da subito che dovevo fare qualcosa per ringraziare queste persone, così ho chiesto aiuto al responsabile di progetto dello Sprar che mi ha informato della presenza di un bando in Comune».
Il progetto è CivilService@, che ha preso avvio a marzo 2019, si occupa di istruire i cittadini al digitale e aiutarli a prendere confidenza con i principi di internet. L’occasione perfetta, come afferma Peter, in grado di conciliare la sua passione per la tecnologia e internet.
«Non ho un attestato sulle mie competenze digitali ma amo molto la tecnologia, anche se in Nigeria ho preso il Diploma in Biologia. Una volta passato il concorso ho svolto molti compiti, come aiutare le mamme ad iscrivere i figli alla mensa e scuolabus e creato dei video-lezione per insegnare ai più anziani ad usare il pc e le email. Ogni volta che le persone mi ringraziavano tornavo a casa col sorriso».
«Per questo sarò per sempre grato ad Alghero e ai suoi abitanti. Non so cosa farò una volta terminato il mio anno di Servizio Civile, ma di certo mi piacerebbe continuare a coltivare questa passione riscoperta e magari anche sposarmi con una bella algherese».
continua a leggere su: La Nuova Sardegna
GIPHY App Key not set. Please check settings